venerdì, ottobre 14, 2005

El diablo

Ciao pisquani, siccome son stufo di fare homework, faccio una pausa insana davanti al computer. Questo blog da lavoro di coppia per colpa di Luca detto l'Ombroso (per la sua predilezione per le foto scure in primo piano) sta cadendo nelle mie grinfie, e ci scrivo tutto quello che mi pare, anche parolacce tipo che so, perifrasi!
Ma veniamo al vero motivo di questa nuova pagina, che è condividere lo sgomento per aver visto la vera natura demoniaca di un mio docente qui a Berkeley.
La settimana scorsa ho fatto il primo compitino di Analisi delle Strutture.
Finito l'esame son andato a mangiare, e poi a bere un caffe' (nell'unico posto a Berkeley dove lo fanno all'italiana) e ho trovato il prof del compitino (che e' greco) la' al bar. Ero con un altro ragazzo di nome Alessandro (e' di Roma e fa il master). Il prof si avvicina e in italiano fa: "gli Alessandri!" lo guardiamo gelati: prof ma lei parla italiano? (e si ricorda i nostri nomi?!) "Certo, l'Italia e' la mia seconda patria, quindi non parlatemi alle spalle che vi capisco!".
Se gli fossero spuntate le corna saremmo stati meno stupiti. Il bello e' che sto tizio e' un ottimo prof, molto chiaro, e ha studiato in Germania, quindi parla anche tedesco. Se volete vedere il tipo andate su:
http://www.ce.berkeley.edu/~filippou/
se cliccate sulla sua biografia, vedrete che ha insegnato (fatto qualche seminario, penso) anche a Trento, Roma e Napoli. Roba da non credere. In più ho scoperto che parla anche francese, e stamattina ho scoperto che ha anche un difetto, è milanista...

Ale

giovedì, ottobre 13, 2005

Uno sguardo sul passato

Qualcuno dei nostri venticinque lettori ha letto, non ha capito, e ha osato criticare! Ottimo spunto per dei miglioramenti, e per un nuovo capitolo. In realtà non parlerò di niente di nuovo, anzi parlerò di cose vecchie, ma abbiate pazienza domani ho un esame, anche se sono in California. Ma rispondiamo alla domanda fondamentale dei nostri affezionati lettori....
PERCHE' "MALVASIA"?
Ma come perchè? I Malvasia sono sempre stati Luca Mar
tinello, Alessandro Artuso, e Paolo Bazzana (in rigoroso disordine alfabetico). E' un fantastico gruppo di metateatro, cabaret epistemologico e tetradialogo filosofico. Insomma, negli gloriosi mazzurri abbiamo cercato il bagno di folla tramite un mix letale di musica, parole in libertà, e umorismo di bassa lega. Come avranno notato gli scellerati che hanno fatto la domanda, non c'entra ASSOLUTAMENTE nulla il locale omonimo in centro a Vicenza.
E sì che ho provato a vendervi il dvd!
Sparse qua attorno potete vedere alcune foto di noi prodi. Ne approfitto per ringraziare il buon Paolo Bazzana, che non potendo essere al momento in California a causa di un impegno improvviso (deve laurerarsi) ci ha benignamente concesso di usare il Nome, di cui egli detiene un terzo dei diritti, per questo sito-diario. Ciao Paolo!


Ale

lunedì, ottobre 10, 2005

Le sequoie

E uno scrive scrive, e poi si dimentica il titolo, vero Luca? Allora per non sembrare che faccia tutto l'altra metà dei malvasia (potrei cominciare a chiamarti asìa, Luca. Anche Malv, ma quello è più bello, lo tengo per me) scrivo anch'io le mie ultime avventure!
Intanto, visto che sono in California, son andato a veder le sequoie. E' però necessaria una premessa. Forse non tutti i miei venticinque lettori sanno che esistono due tipi di sequoie (che per i più ignoranti sono dei GRANDISSIMI abeti); le sequoie giganti, i cosiddetti "redwood". Io ho visto queste ultime, che si distinguono dalle altre perchè son più alte e più snelle. Insomma non ho visto quelle con un diametro di dodici metri e alte novanta, ma quelle con un diametro di due metri e alte cento metri. Non so se rendo... anzi per rendere
un po' guardate la foto. Prima che qualcuno mi dica che ho sempre la stessa maglia, vi avverto che essendo quella felpa comoda per gli sbalzi di caldo freddo che animano la baia, la uso spesso sì. Perè la lavo poi, fessi, che credete?
Dalle foto gli alberi non sembrano granchè, anche perc
hè se notate la mia forza immane mi fa spostare un tronco enorme con noncuranza, era caduto sul sentiero ho dovuto agire. Eravamo io, la Manu (la mia super morosa) e i suoi due fratelli. Allego anche foto di una sezione di tronco di sequoia caduto; i numeri non si leggono, ma la sequoia in oggetto è nata nel 909 d.c. ed è caduta nel 1930. Vecchietta! Percorsa la valle siamo arrivati in cima alla collina, per ammirare un panorama incredibile... in realtà non avevamo in programma di star così tanto nel parco, e nemmeno di arrivare fin lassù. Oltre ad un sacco di vento, in cima alla collina c'era ad attenderci un elicottero, io e la Manu siam saliti e ci siam lanciati col paracadute (vedere foto per credere). Che dire, la vita in California è proprio noiosa...



giovedì, ottobre 06, 2005

ciao a tutti!
Ho deciso finalmente di farmi vivo e di uscire dall'ombra nella quale ero rimasto per molto tempo in questo blog...la foto vorrebbe essere una prova della mia presenza...ci sono!
La foto e' stata scattata all'uscita da un posto che oramai mi e' familiare...la biblioteca!
Sono molto contento di questo primo duro mese... a volte le cose belle pero' non sono le piu' semplici.
Beh, che dire... seguire otto ore di lezione in inglese, condividere una piccola stanza con un coreano che ha qualche abitudine differente, qualche corso "facoltativamente obbligatorio" non previsto che potremmo comunemente chiamare scienza delle costruzioni...insomma.... riempiono una giornata!
L'importante e' organizzarsi!......era organizzarsi!

Questa mattina ho chiamato casa...mi hanno raccontato che a Vicenza pioveva e faceva freddo...poi ho alzato la persiana e dalla mia finestra ho visto un bellissimo cielo terso sul golden gate e su alcatraz e sulla baia tutta...e sullo sfondo l'oceano.
Da quando la nebbia estiva che ricopre San Francisco e le sue acque se ne e' andata ogni mattino e' una emozione uscire dalla I-House. I-House e' il posto dove dormo...un casa per studenti internazionali al limitare del campus in alto sulla collina di Berkeley.

Il prossimo semestre spero di fare il corso di wind surf presso la marina del campus.

In questo periodo ho tentato anche di divertirmi e di farmi una idea della cultura americana...
Ho una famiglia adottiva che mi dovebbe ospitare per il thanksgiving, per il Natale o giusto per una cena tranquilla dal sapore familiare.

Ho incontrato molte persone in questi primi giorni e devo dire che mi ha permesso di cambiare la mia percezione del mondo...l'asia e' veramente enorme e differente. Qui alla I-house ci sono tutte le diverse comunita' : taiwanese, coreana, giapponese, cinese.
Vivendo con loro ci si accorge delle profonde differenze che le contraddistinguono.
Ho avuto un forte senso del significato della provenienza di un persona.
L'incontrare persone che attribuiscono al loro paese lo stesso valore che io attribuisco al mio e che sentono in un certo senso il tuo mondo distante come tu senti il loro mi ha aiutato ad uscire da quella percezione assoluta di una vita che scorre solo in Italia.
Vabbe'....se non mi sono spiegato fa lo stesso.

Spero di tornare a scrivere presto...dedico al mio compagno di avventure (felice che tu sia qui!)
questa foto...

Ciao a tutti...Luca

sabato, ottobre 01, 2005

San Francisco e i figli dei fiori

E qua mi tocca fare tutto a me! Per fortuna che non ho nessuna voglia di studiare... Allora cosa vi racconto? Mah, visto che non ho ancora detto niente di San Francisco, ma parliamone! Corredato di tante foto, vado a descrivere la capitale della bay area...
La caratteristica principale della città deriva dal genio urbanista che ha pensato bene di prendere lo stesso tracciato di strade di, che so, Manhattan, e di catapultarlo sopra una penisola collinosa.
Il risultato è tutto nelle foto seguenti! I poveri turis
ti (e stupidi, visto che l'autobus -ho scoperto nella mia seconda visita alla città- costa solo 1,50 $ per circa cinque ore) sono costretti a scalate improbe, ma in cima alle colline la vista è impagabile...
Come ogni città americana, ha i suoi grattacieli, il più alto è la Transamerica pyramid, edificio di dubbio gusto architettonico ma di sicuro impatto sullo skyline della città. Alta 260 m, rimarrà impressa nella mia retina più che altro perchè riprodotta sulla copertina del mio libro di Dinamica delle Strutture. Ah, la sismica! A parte tutto ciò, un'altra bellezza strutturale di San Francisco è il Golden Gate bridge, assai più vecchio e maestoso di qualsiasi grattacielo, che incornicia in maniera superba lo stretto omonimo. Una vista da togliere il fiato, con tutte le vele che solcano le acque della baia...
Che altro dirvi della città? L'atmosfera che si respira è quasi gioiosa, la gente sembra molto rilassata, e ci sono perfino delle cose ANTICHE! Ebbene sì, delle casette vittoriane che hanno centocinquant'anni! Smettetela di ragionare da europei, e pensate a quanta storia c'è, per un americano! In più il fatto che sono in cima ad una collina, e si vedono tutti i grattacieli sullo sfondo del panorama, genera automaticamente una vista da togliere il fiato! In cima a questa collina (scalata sempre a piedi, mi raccomando) oltre alla vista meravigliosa, abbiamo visto un gruppo di vicini di casa intenti ad un barbeque (a cui ci hanno invitato, così. americani!) all'ombra di un enorme pallone gonfiabile a forma di gorilla. Non scherzo, guardate la foto!
Insomma non so se è chiaro che la città mi è piaciuta molto. Ovviamente abbiamo visitato mille altri luoghi degni di lunghe descrizioni, come Lombard St. (la strada più ripida del mondo, e perfino gli americani scoprono i tornanti, e l'ho fatta tutta a piedi!); oppure il pier 39, "molo" pieno di negozi superturistici da cui si gode una meravigliosa vista della baia con l'isola di Alcatraz in primo piano; il quartiere italiano (pizza spaghetti mandolino mafia, ma non troppo) dove improbabili ristoranti italiani servivano improbabili pizze a ignari turisti; Chinatown (una telecamera a trenta dollari. E' scavata da un mattone o funziona?); non dimentichiamo Japantown, altra ricca e attiva comunità asiatica. E i segnali nei quartieri sono veramente in doppia lingua! In effetti qui nella Bay Area sono moltissimi gli statunitensi di origine asiatica, per cui si vedono occhi a mandorla a carrettate, i cui proprietari nella maggior parte dei casi parlano solo americano stretto.
Per ora credo sia tutto, corro
a finire i compiti per casa... evviva l'università americana, che ti fa sentire adulto e responsabile!